Lo sapevi che oggi sulla Terra convivono ben 7 differenti generazioni? Una novità assoluta nella storia dell’umanità.
A questo si aggiunge che, entro il 2030, in 35 Paesi nel mondo le persone over65 anni rappresenteranno il 20% dei cittadini: una persona su cinque!
Questo cambiamento demografico è stato definito dall’Harvard Business Review come uno dei problemi meno compresi, ma di grande importanza, che le organizzazioni si trovano ad affrontare oggi.
Per la prima volta, ci sono 4 generazioni diverse nel mondo del lavoro: in alcuni Paesi anche cinque generazioni come in Italia, dove i fondatori rimangono a dirigere le loro aziende.
Ogni generazione presenta tratti di personalità e valori unici legati alle differenze rispetto alle esperienze, ai comportamenti, alle aspettative sul futuro e ai valori ai quali sono stati esposti nella loro giovinezza. Le caratteristiche di una generazione trovano le loro radici proprio negli eventi storici, nei contesti socio-economici e politici, nelle tecnologie e nei cambiamenti culturali che hanno segnato la fase di crescita delle persone tra gli 8 e i 14 anni.
Le 4 generazioni più presenti al lavoro sono:
- Baby Boomer: sono nati tra la fine degli anni ’40 e la metà degli anni ’60. Hanno vissuto periodi di grande crescita economica e sono spesso associati a valori come l’impegno professionale, la lealtà all’azienda e la determinazione.
- Generazione X: sono nati tra la metà degli anni ’60 e la fine degli anni ’70. Hanno vissuto cambiamenti significativi come l’avvento della tecnologia e la globalizzazione. Sono noti per essere autonomi, adattabili e attenti all’equilibrio tra lavoro e vita privata.
- Millennials (o Generazione Y): sono nati tra l’inizio degli anni ’80 e la metà degli anni ‘90. Sono cresciuti nel mezzo dell’esplosione della tecnologia digitale e sono spesso associati a valori come la diversità, l’inclusione, la flessibilità lavorativa e l’utilizzo delle piattaforme social.
- Generazione Z: sono nati tra la metà degli anni ‘90 fino al 2010. Sono cresciuti in un mondo sempre più digitale, con accesso immediato alle informazioni e alle reti sociali. Sono noti per la loro abilità tecnologica, desiderio di impatto sociale e preferenze per l’apprendimento esperienziale.
Se siete curiosi di saperne di più sugli eventi che hanno accompagnato la crescita delle diverse generazioni, McCrindle ha sviluppato questa ricca infografica che raccoglie in modo semplice gli elementi che caratterizzano le varie generazioni.
E tu ti ritrovi nella generazione a cui appartieni per data di nascita?
Nell’infografica, troverai anche altre 2 generazioni presenti sul pianeta: i Builders (nati prima dei Baby Boomers) e gli Alpha Generation che oggi sono alla scuola dell’obbligo o più piccoli … alcuni devono ancora nascere 😉
Per completezza ti diciamo che qui non sono rappresentati i Founders: persone quasi centenarie (in Italia ce ne sono quasi ventimila !).
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Concentrandoci ora sull’ambiente di lavoro, registriamo ogni giorno come le diversità generazionali portano con sé alcune peculiarità da tenere presente per una migliore gestione dei rapporti professionali: ad esempio l’utilizzo di certi canali di comunicazione (e non altri), lo stile di leadership preferito, le aspettative sulla carriera e l’approccio al lavoro stesso.
Riconoscere e tenere conto di queste unicità e caratteristiche ci permette di promuovere un ambiente di lavoro inclusivo che valorizzi le diverse prospettive, favorendo la collaborazione e la produttività.
Come afferma Andrey Khusid, CEO e fondatore di Miro, (piattaforma di collaborazione digitale che facilita la comunicazione tra team e la gestione dei progetti): “Quando le persone che sono entrate nel mondo del lavoro prima delle e-mail possono collaborare senza problemi con coloro che sono cresciuti a suon di meme e selfie, la vostra azienda può immettere sul mercato prodotti più attraenti, realizzare campagne di marketing avvincenti per toccare milioni di persone e conquistare l’amore per il vostro marchio attraverso lo spettro generazionale“.
Se non vi abbiamo ancora convinti, ecco una serie di benefici che si possono generare in azienda quando teniamo in giusto conto le peculiarità delle diverse generazioni:
- Diversità di esperienze e competenze: ogni generazione ha vissuto eventi storici, sviluppato competenze e acquisito esperienze che possono arricchire il luogo di lavoro. Integrare le diverse prospettive può portare a una maggiore creatività, innovazione e problem-solving.
- Contaminazione e scambio di conoscenze: le diverse generazioni possono apprendere l’una dall’altra. I dipendenti più anagraficamente più grandi possono condividere la loro esperienza e saggezza professionale, mentre i più giovani possono portare nuove idee e prospettive, nuove tecnologie e approcci al lavoro. Questo scambio di conoscenze favorisce la crescita individuale e collettiva all’interno dell’organizzazione.
- Adattabilità, agilità e resilienza: gli appartenenti alle diverse generazioni sono stati esposti a cambiamenti socio-economici e politici nonché tecnologici unici e irripetibili. Questa diversità può contribuire a una maggiore adattabilità e resilienza organizzativa: le varie prospettive portate da ogni generazione permettono di affrontare le sfide aziendali in modo più articolato, agile, ricco e sistemico per adattarsi ai mutamenti così rapidi e inaspettati del mondo di oggi.
- Engagement e soddisfazione dei dipendenti: riconoscere e rispettare le esigenze e le preferenze delle diverse generazioni può migliorare l’engagement e la soddisfazione dei dipendenti. Creare un ambiente di lavoro inclusivo che tenga conto e valorizzi le diverse prospettive può aumentare il senso di appartenenza e la motivazione dei dipendenti.
- Mercato e clientela diversificati: Considerare le diverse generazioni è essenziale per adattarsi ai cambiamenti del mercato e soddisfare le esigenze di una clientela variegata. Ogni generazione è caratterizzata da preferenze e comportamenti di consumo peculiar: comprendere queste dinamiche può aiutare l’azienda a sviluppare prodotti, servizi e strategie di marketing più efficaci.
I potenziali benefici della collaborazione multigenerazionale non emergono però senza un po’ di nutrimento.
Ecco 2 modi molto concreti per facilitare la comunicazione tra generazioni e sfidare le stereotipie che ognuno di noi porta con sé 😉
1) Incoraggiare lo scambio interno:
Relazioni di lavoro a tu per tu significative e di valore possono contribuire a generare una maggiore consapevolezza intergenerazionale e abbattere le percezioni errate che possiamo avere.
Il mentoring bi-direzionale e reciproco amplia le opportunità e i benefici già presenti nelle relazioni di mentoring tradizionale e unidirezionale: nel mentoring bi-direzionale o circolare le intuizioni e i suggerimenti possono essere condivisi in entrambe le direzioni.
Grazie al “reverse mentoring” i dipendenti anagraficamente più grandi hanno l’opportunità di acquisire conoscenza e nuove consapevolezze con dipendenti anagraficamente più giovani, riducendo anche il livello di imbarazzo.
Per fare questa esperienza la tua azienda ha scelto la piattaforma di Hacking Talents che periodicamente ti offre la possibilità di entrare in contatto con colleghi di altre sedi e funzioni con una seniority anche diversa dalla tua: ti invitiamo a sfruttare questa opportunità per contribuire attivamente alla tua crescita reciproca, mettendo a disposizione la tua conoscenza ed esperienza e allenando la curiosità di conoscere meglio la persona che hai di fronte.
Queste relazioni hanno il potere di aprire le menti e i canali di comunicazione, aumentare i livelli di benessere a tutto tondo e costruire reti inclusive.
Ecco 2 modi molto concreti per facilitare la comunicazione tra generazioni e sfidare le stereotipie che ognuno di noi porta con sé 😉
2) Creare ponti per ridurre i divari di comunicazione
Le diverse generazioni utilizzano diversi mezzi di comunicazione in azienda principalmente a causa delle differenze culturali, tecnologiche e di preferenze personali. Ecco un’analisi delle principali generazioni e dei mezzi di comunicazione che tendono a preferire:
- Baby Boomers: tendono ad avere una preferenza per la comunicazione faccia a faccia o attraverso canali di comunicazione più tradizionali, come il telefono fisso o la posta elettronica.
- Generazione X: preferiscono soluzioni di comunicazione più flessibili, come l’email, il telefono cellulare e le chat aziendali. Sono abili nell’utilizzo di strumenti digitali e si adattano facilmente a nuove tecnologie.
- Generazione dei Millennials: preferiscono forme di comunicazione veloci e immediate, come le chat aziendali, le videochiamate, i messaggi di testo e le piattaforme di collaborazione online come Slack o Microsoft Teams.
- Generazione Z: preferiscono la comunicazione attraverso le app di messaggistica istantanea, come WhatsApp o Telegram, i social media e le videochiamate. Sono esperti nell’utilizzo di dispositivi mobili e sono abituati a un flusso costante di informazioni attraverso gli schermi.
Conoscere le diverse preferenze ti permetterà di approcciati in modo più semplice a colleghe e colleghi appartenenti ad una generazione diversa dalla tua.
Se abbiamo attivato la tua curiosità e vuoi sapere di più della generazione Alpha perché hai figli, nipoti, bambini e ragazzi che conosci … o solo perché ne vuoi sapere di più, in questa infografica di McCrindle trovi gli aspetti salienti di questa generazione: tutta da scoprire!
Ti anticipiamo che i primi diplomati entreranno nel mondo del lavoro nel 2030: non manca molto!
Alla prossima puntata 😉