La parola “procrastinare” significa rimandare o posticipare l’esecuzione di un’azione o di un compito. Le origini della parola “procrastinare” risalgono al latino “procrastinare”, composto da “pro-” che significa “avanti” e “crastinus” che significa “del domani“. La parola veniva utilizzata per indicare l’atto di rimandare una decisione o un’azione al giorno successivo.
Perché continuiamo a rimandare le cose che sappiamo “sono da fare”?
Dal post di @factanza:quando procrastiniamo, non solo siamo consapevoli che stiamo evitando il compito in questione, ma anche che procrastinare è probabilmente una cattiva idea. Eppure, lo facciamo comunque.
La procrastinazione è nella maggior parte dei casi irrazionale e ha origine in un problema di gestione delle emozioni: tendenzialmente non rimandiamo un compito perché siamo pigri o perché non riusciamo ad organizzare il nostro tempo, ma perché affrontare e svolgere quel compito ci provoca ansia, stress o insicurezza.
Eventuali difficoltà nel gestire il proprio carico emotivo portano le persone a una cattiva abitudine: farsi assorbire da altre attività da concludere in breve tempo, impazienti di togliersi il pensiero. Vi è mai capitato?
E allora, come possiamo riprendere il controllo e non lasciarci vincere dalla procrastinazione?
Il perfezionismo, il timore di responsabilità per cui non ci sentiamo pronti, la paura dell’insuccesso e il conseguente evitamento del dovere sono tutte strategie a breve termine determinate dalla preoccupazione di confrontarci con noi stessi e magari scoprire di non essere capaci.
Proprio come gli struzzi mettono la testa sotto la sabbia, malgrado sappiamo che questo atteggiamento non ci porterà lontano, anche noi alle volte crediamo sia la via più facile da percorrere (… evviva la cara e vecchia comfort zone!).
Questo avviene perché il nostro cervello si è strutturato nei millenni per scegliere ciò che risulta essere più semplice e meno dispendioso in termini di energia mentale: tendiamo così a rimandare i compiti più difficili perché richiederebbero uno sforzo non indifferente.
Sappiamo bene che non si può fuggire in eterno dai compiti che percepiamo come eccessivamente faticosi o scomodi: costanza e senso di responsabilità sono due preziosi alleati per raggiungere quegli obiettivi che, nel lungo termine, ci procureranno uno stato di benessere e di soddisfazione maggiori e più duraturi rispetto a quello che possiamo guadagnare rimandando un compito.
Se nella quotidianità la procrastinazione ti sta impedendo di raggiungere i tuoi obiettivi, ci sono alcune buone abitudini che potresti interiorizzare per “alleggerire” alcuni compiti a cui attribuisci un elevato carico mentale.
Ad esempio, per riconoscere le attività che sono prioritarie da quelle che portano scarso valore aggiunto (se non addirittura assorbire energie preziose) potete usare la matrice di Eisenhower che suddivide le attività seguendo due parametri: Importanti o Non Importanti e Urgenti o Non Urgenti.
Indovinate da quali consiglia di partire e focalizzare le energie? Da quelle Importanti e Urgenti, perché possono fare la differenza per noi e per gli altri.
La matrice è un ottimo strumento per dare priorità alle cose che possono fare la differenza per il nostro benessere psico-fisico … e questo vale sia nella sfera professionale che in quella privata.
La prossima volta che qualcuno vi chiede di svolgere un compito domandatevi: È importante? È urgente?
E agite in base a dove si posiziona quell’attività nella matrice: È importante e urgente? Falla subito! (e senza indugio). Oppure è importante ma non urgente? Puoi qui programmare l’attività. Nel caso di attività non importanti ma urgenti? Trova qualcuno a cui delegare. E infine, se fosse un compito non importante e non urgente? Beh, è il caso di eliminarlo (quindi non farlo proprio).
Ti consigliamo infine un piccolo allenamento, ma molto potente. Sei pronto?
- Stila una TO DO list settimanale: scegli un obiettivo al giorno che sia realistico e realizzabile (es: camminare almeno 15 minuti, leggere almeno un articolo di giornale, …) e poniti un macro-obiettivo settimanale che ti faccia uscire dalla tua comfort zone (es: presenta un nuovo progetto, esci a pranzo con colleghi che normalmente non frequenti …). Questo esercizio ti aiuterà a riprendere piano piano controllo della situazione, rendendoti più consapevole del raggiungimento degli obiettivi.
- A fine giornata datti un voto: un giorno potresti riconoscerti 7 mentre un altro potresti darti 10 e lode! L’obiettivo ultimo è capire che non si può essere sempre performanti al cento per cento. Ciò non deve ovviamente essere una scusa per non praticare nuove abitudini, poiché mettersi alla prova è necessario se vogliamo lavorare sul margine di miglioramento che ognuno di noi ha.
E allora, cosa aspetti? Prendi carta e penna e scrivi la tua TO DO list della settimana e … Buon allenamento!
Alla prossima puntata 😉